L’aspetto positivo delle tradizioni è che, nel bene o nel male, queste si tramandano anche quando non sono legate ad eventi religiosi o a ricorrenze importanti per una Nazione.

Una di queste tradizioni, da qualche anno diffusasi anche nel nostro Paese, prende il nome di “Black Friday”, uno dei momenti più attesi della stagione che, per gli appassionati di shopping, è senza dubbio tutto tra che “Black”.

Un appuntamento globale insomma, che interessa tanto i negozi virtuali quanto quelli fisici, i grandi e-commerce ( vedi il nostro sito Scalia Group) e le grandi catene di distribuzione propongono infatti sconti imperdibili che rispetto al prezzo di listino costituiscono dei veri e propri affari.

Ma da dove arriva questa ricorrenza? Scopriamone i dettagli! Ecco tutto quello che c’è da sapere.

La storia del Black Friday
Il termine Black Friday trae le sue origini dalla crisi finanziaria legata al crollo del mercato dell’oro statunitense del 24 settembre 1869.

Due noti uomini d’affari di Wall Street, Jay Gould e Jim Fisk, si unirono in un sodalizio economico per acquistare quanto più oro potevano, sperando di spingere il prezzo al rialzo e venderlo per profitti sbalorditivi.

Tuttavia, in quel venerdì di settembre la cospirazione si sciolse, mandando il mercato azionario in caduta libera e tutti in bancarotta, dagli uomini più in vista di Wall Street agli agricoltori delle campagne.

In realtà, in pochi conoscono la vera storia che si cela dietro le origini del Black Friday, più comunemente conosciuta, infatti, per il suo legame con il mondo dello shopping che con quello dell’alta finanza, ma è proprio questa la sua vera origine e ora vi spieghiamo perché è “black”.

Come narra la storia, a seguito del crollo del mercato dell’oro durante quel 24 Settembre del 1869, i negozianti di qualsiasi categoria attraversarono un intero anno in perdita, caratterizzato nei registri delle vendite dal colore rosso.

Il giorno seguente al Giorno del Ringraziamento però, quegli stessi negozianti applicarono dei fortissimi ribassi che spinsero il popolo americano a muoversi in massa e ad acquistare facendo aumentare i profitti, ripristinando  quindi il colore nero all’interno dei registri.

Tutte le attività commerciali registravano i registri contabili con la penna in nero e in rosso. Il primo rappresentava i conti in attivo, il secondo quelli in perdita, rendendo così “black” il giorno dedicato alle vendite, agli sconti e alla corsa allo shopping.

Ma non è unicamente questa la storia a cui è legata la tradizione del Black Friday, ve ne è un’altra infatti a cui, potenzialmente, potrebbe essere connessa, ossia i giorni i cui gli schiavi venivano svenduti.

Si narra, infatti, che i ricchi proprietari terrieri, passato il Ringraziamento, si preparavano ad affrontare l’inverno facendo acquistare nuova forza lavoro per affrontare la stagione fredda nelle piantagioni, approfittando di un prezzo scontato da parte dei negrieri.

Oggi, la storia del Black Friday è essenzialmente legata al mondo della vendita e dello shopping pre-natalizio che, come già accennato, porta con sé molta storia più o meno recente.

Una delle leggende metropolitane più famose narra che negli anni ’50, la polizia della città di Filadelfia riadattò negativamente il termine per descrivere il caos che seguiva il giorno dopo il Ringraziamento, quando orde di acquirenti e turisti di periferia si riversarono in città in largo anticipo rispetto alla grande partita di football della Marina Militare che si svolge ogni anno in città.

A causa di questa baraonda, i poliziotti di Filadelfia non poterono prendersi un giorno libero e dovettero lavorare per turni extra lunghi al fine di gestire le folle e il traffico aggiuntivi.

Quando nel 1961, il “Black Friday” arrivò a Filadelfia, i negozianti e i commercianti cercarono invano di cambiarlo in “Grande Venerdì” per rimuovere le connotazioni negative ma il neologismo non si diffuse al resto del paese e non entrò mai in uso.
Fu solo verso la fine degli anni ’80 che i rivenditori trovarono un modo per reinventare il Black Friday e trasformarlo in qualcosa che si rifletteva positivamente, piuttosto che negativamente, su di loro e sui loro clienti.

Il risultato fu il passaggio mentale che avrebbe condizionato positivamente “dal rosso al nero”, l’idea che il giorno dopo il Ringraziamento gli americani avrebbero potuto iniziare ufficialmente a prepararsi per gli acquisti e la vacanze di Natale.

Ben presto, infatti, l’accezione negativa del termine venne dimenticata fino a trasformare questa tradizione in un evento di quattro giorni  che, consecutivamente, ha generò anche il Cyber ​​Monday, un giornata di saldi dedicata agli e-store che svuotano i magazzini con sconti paragonabili a quelli del Black Friday.

In questo caso, dunque, le promozioni possono essere trovate solo online, presumibilmente negli stessi e-commerce che li hanno proposti un paio di giorni prima.

Oggi gli analisti riescono a stimare il volume delle vendite natalizie anche grazie all’afflusso dei compratori durante questa particolare settimana che, ufficialmente, apre le porte allo shopping compulsivo.

Riccardo Mangiaracina, responsabile dell’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm al Politecnico di Milano spiega: “Tutti gli operatori sono ormai pronti con promozioni e offerte ogni anno sempre più aggressive, con spese di spedizione gratuite e con sconti medi del 30%, che possono arrivare anche all’80%”.

Il “Venerdì Nero” è dunque il giorno migliore che permette al consumatore di togliersi uno sfizio, di acquistare i regali di Natale con maggiore convenienza e perché no, anche alle aziende di far crescere il loro giro di affari, un dettaglio sicuramente da non sottovalutare!